Situazione Brexit: riaprono le sedute del parlamento inglese

Westminster riapre i battenti. Lo annuncia John Bercow, speaker della House of Commons, che ha fatto un balzo sulla sedia dinanzi al pronunciamento della Suprema Corte britannica contro la chiusura forzata del parlamento decisa da Boris Johnson per lasciare mano libera al suo governo sul Brexit. Perché sul Brexit “non c’è tempo da perdere”.

Conferma la crisi epocale della democrazia inglese

Un fallimento della politica tout court, che anziché guidare un Paese con l’obiettivo di servire al meglio i cittadini, rispondendo ai loro bisogni e interessi più profondi, preferisce cavalcare il malcontento (in questo caso contro tutta l’Europa, alimentato da disinformazione e fake news) per raggranellare voti. Il populismo non vuole migliorare le nazioni; il populismo ha un solo obiettivo: raccogliere consenso. Fine a se stesso. Un consenso che neppure sa trasformarsi nel potere di cambiare – possibilmente in meglio – un Paese.
Ne sanno qualcosa, nel Regno Unito, David Cameron e Theresa May, prima dello stesso Johnson. Ma di esempi è costellata la carta geografica mondiale: si pensi alle difficoltà politiche in cui versano, in queste stesse ore, Austria, Spagna, Grecia. Ma non paiono esenti dalla “malattia” neppure Germania, Francia, Polonia, Ungheria… E l’Italia non è fuori dalla partita!

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