Il prossimo 29 marzo ci sarà il referendum per confermare il taglio di 345 tra membri del senato e del parlamento. Il vero problema è: gli italiani sanno dell’esistenza di tale importante appuntamento?
Il coronavirus monopolizza i media
Come ben sappiamo in questo periodo non si parla di altro: il coronavirus, Covid-19, ha raggiunto il nostro paese provocando al momento 1700 contagi e 42 morti.
Nel corso di queste settimane l’attenzione mediatica si è concentrata soprattutto sul virus, mostrandoci e dando notizia di vere e proprie follie da psicosi di massa ingiustificate, con supermercati presi d’assalto e svuotati come durante un’epidemia di zombie.
Intere edizioni dei telegiornali erano interamente dedicate a seguire gli sviluppi del diffondersi del virus, senza lasciare nemmeno 5 min di spazio ad una notizia più che importante riguardante la nostra democrazia.
Referendum in secondo piano
A causa dell’emergenza sanitaria non c’è stato tempo per attuare una campagna referendaria informativa fatta per bene, per informare il popolo sulle motivazioni di tale referendum.
Come è possibile però che un referendum costituzionale così importante, malgrado la situazione attuale di emergenza nel paese, non abbia avuto in alcun modo una rilevanza mediatica importante? Ora, non stiamo certo gridando al complotto ma che qualche altro interesse ci sia sotto non è di certo da escludere visto che salteranno stipendi e poltrone importanti.
Il possibile rinvio
Nelle ultime ore, prende dunque piede, la proposta di spostare la data del referendum più avanti, in modo da poter svolgere una campagna referendaria a dovere. Si perché se da una parte si risparmierebbe parecchio denaro pubblico; dall’altra diminuirebbero il numero di persone a rappresentanza del popolo italiano, che per le regioni più piccole significherebbe meno impatto sulle decisioni.
Vedremo nelle prossime ore cosa il nostro governo deciderà al riguardo.
Nel mentre se volete aiutare le zone maggiormente colpite dal danno economico del coronavirus potete donare qui (all’indirizzo covir.us ) per proporre campagne pubblicitarie al fine di attutire il colpo mediatico della disinformazione.
Lascia un commento